Matti per gli scacchi è una Associazione Sportiva Dilettantistica che attraverso l'esperienza del gioco degli scacchi promuove lo sport come pratica educativa per la vita che favorisce socialità, inclusione, lealtà, rispetto della persona e delle regole.
È una scuola di scacchi, registrata al CONI e affiliata alla Federazione Scacchistica Italiana.
Mission
Matti per gli scacchi offre spazi multiculturali e aperti al territorio affinché si configurino come luoghi d’incontro, scambio, crescita e condivisione. Rappresenta un presidio sportivo, educativo e sociale aperto alla comunità di quartiere, un centro di riferimento e aggregazione sul territorio.
I corsi di scacchi
I corsi di scacchi sono tenuti da Istruttori FSI. Le lezioni hanno una durata di 90 minuti. Nel corso di ogni lezione ci sarà un’alternanza fra momenti di esposizione teorica (attraverso scacchiera didattica ed esempi) e momenti di gioco ed esercitazioni pratiche. Il direttore tecnico della scuola è Alberto Gueci.
Il metodo didattico
Lo Stappenmethode, o metodo per gradi (passo passo), è una tecnica di insegnamento nata in Olanda ad opera del famoso istruttore Rob Brunia e del maestro internazionale Cor Van Wijgerden. È un metodo adottato con successo in molti club scacchistici e scuole in Belgio, Francia, Germania, Austria e Svizzera, e che si sta sviluppando anche in Italia.
Il modello didattico è quello della spirale: gli argomenti sono riproposti ciclicamente, via via in forma più ampia e complessa. Ogni passaggio, nel corso delle lezioni, è spiegato in maniera graduale, passando da esempi più semplici a esempi più complessi.
Questo modo di procedere si ricollega allo sviluppo del pensiero scacchistico in una prospettiva evolutiva per cui gli insegnamenti proposti vengono diversificati in base ai soggetti che si hanno di fronte, tenendo conto dell’età dei bambini e del relativo livello di sviluppo cognitivo. Questo è di fondamentale importanza ai fini del successo nell’apprendimento. Il rischio per un bambino che vive insuccessi continui è quello di maturare un’immagine negativa di sé, che in alcuni casi può portarlo alla ricerca di modi alternativi, anche provocatori, per affermarsi, sentirsi competente e capace di affrontare la realtà. La reazione che va suscitata nel bambino deve essere positiva, proponendo una sfida che lui può vincere, sempre nell’ottica di infondere fiducia nei propri mezzi e nelle proprie capacità.